giovedì 14 febbraio 2019

E' uscito il primo audiolibro sulla serie de Il commissario De Vincenzi, "Il banchiere assassinato" di Augusto De Angelis, letto da Claudia Giannelli.


Copertina
        Il banchiere assassinato


L'audiolibro ha una durata di 5 ore.

Per ascoltarne l'anteprima su YouTube, cliccare QUI

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La trama:

È notte. Il commissario De Vincenzi è nel suo ufficio in Questura, quando riceve la visita inaspettata di un suo amico, ex compagno di collegio. Nel mentre il commissario riceve una telefonata, è stato commesso un omicidio proprio nell'appartamento del suo amico... La prima inchiesta, in ordine di tempo (1935) del popolare commissario della Mobile milanese che possiede grandi capacità deduttive e intuitive ma principalmente si manifesta come un uomo assetato di giustizia. Sempre pronto a ripudiare i metodi tradizionali della polizia, ricorrendo a stratagemmi (non sempre corretti….) per smascherare il colpevole. Carlo De Vincenzi diverrà un personaggio seriale molto amato.

L'Autore:

Augusto De Angelis (Roma, 28 giugno 1888 – Bellagio, 18 luglio 1944)è stato uno scrittore e giornalista italiano, attivo soprattutto durante gli anni del fascismo. Nella sua breve carriera scrisse poco meno di una ventina di romanzi polizieschi, nella maggior parte dei quali è protagonista il commissario della squadra mobile di Milano, Carlo De Vincenzi (da cui sono state tratte due serie televisive con Paolo Stoppa), un personaggio arguto, attraverso il quale l'autore si svincolò presto dai cliché dell'investigatore di stampo anglosassone, creando una sorta di Maigret italiano ante litteram. Nonostante il buon successo dei suoi romanzi, tuttavia, De Angelis non poté goderne a lungo: la censura del regime fascista infatti impose il sequestro del romanzi noir nonché la chiusura della famosa collana dei gialli Mondadori, sia perché vedeva con sospetto il genere letterario noir cosiddetto d'élite, considerato come un prodotto della cultura anglo-sassone, sia perché, per motivi propagandistici e di ordine pubblico, tendeva a far scomparire il crimine dalle cronache e dalla letteratura. Nel 1943, fu arrestato con l'accusa di antifascismo e successivamente trasferito nel carcere di Como. Uscì di prigione nel 1944 dopo aver scontato diversi mesi di detenzione, estremamente provato e debilitato dalla prigionia, tornò a Bellagio sul lago di Como dove risiedeva, ma ebbe la sfortuna d'incontrarsi con un "repubblichino" della zona, che per una banale discussione, lo aggredì con pugni e calci, tanto da causarne la morte, avvenuta pochi giorni dopo per le conseguenze del pestaggio. Morì a 56 anni.

Buon ascolto a tutti,
il Club

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